Il potere della luce terapeutica
- gianluca del bono
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
La luce che ci manca
Nel mondo moderno trascorriamo la maggior parte del nostro tempo al chiuso, circondati da luci artificiali e schermati dal sole da vetri, tende e dispositivi filtranti. Questo stile di vita ci protegge da eccessi di esposizione solare, ma ci priva anche di una componente essenziale per il nostro benessere: la luce naturale, in particolare la luce rossa e infrarossa.

La luce solare non è solo una fonte di calore o vitamina D. Al suo interno vi sono lunghezze d’onda – come il rosso visibile (circa 630–700 nm) e il vicino all'infrarosso (700–1000 nm) – che interagiscono direttamente con le nostre cellule, stimolando processi fondamentali come la rigenerazione, la riparazione e la riduzione dell’infiammazione. Sono onde luminose non visibili all’occhio umano, ma profondamente percepite dal nostro corpo.
Oggi, l’illuminazione domestica e i vetri moderni, progettati per bloccare calore e radiazioni, limitano drasticamente la nostra esposizione a queste componenti benefiche della luce. Anche chi passa del tempo all'aperto spesso è coperto da abiti o utilizza filtri solari ad ampio spettro, riducendo ulteriormente l’assorbimento della luce infrarossa.
In questo contesto nasce la fotobiomodulazione, una terapia che restituisce al nostro corpo ciò che la vita moderna ha tolto: la possibilità di ricaricarsi con la luce giusta, in modo sicuro, mirato e scientificamente fondato.
Anche per la salute della pelle è indispensabile l'esposizione alle corrette frequenze luminose e sappiamo benissimo che ci sono anche frequenze che si rivelano particolarmente dannose.
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